Il Santuario del Tindari
Sicilia

Cose da vedere in Sicilia: il Santuario del Tindari

Fra le cose da vedere in Sicilia spicca il Santuario del Tindari, che con i suoi panorami mozzafiato domina la costa mediterranea nord della Sicilia. Ecco come arrivare e le leggende che si raccontano su di lui.

Tindari, mite ti so fra larghi colli pensile sull’acque delle isole dolci del dio, oggi m’assali e ti chini in cuore“. Ho scelto queste bellissime parole di un Salvatore Quasimodo nostalgico e innamorato della sua terra per descrivere il colle Tindari, sulla cui cima sorge l’imponente Santuario del Tindari. Perché inserirlo tra le cose da vedere in Sicilia? Innanzitutto perché è una delle chiese più belle di tutta l’isola, custode di storie e leggende curiose. Poi perché nella zona si respira la storia delle sue dominazioni e, infine, il panorama della costa siciliana e delle Isole Eolie di cui si gode da qui è a dir poco indescrivibile.

Cose da vedere in Sicilia: Tindari e il suo Santuario

Distante solo pochi chilometri da Messina, Tindari, il cui nome originario era Tyndaris, dal nome del Re di Sparta, è una frazione di Patti fondata nel 396 a.C. da Dioniso I di Siracusa allo scopo di fronteggiare gli attacchi dei Cartaginesi. Sotto dominazione romana Tindari era una base navale, e a poche centinaia di metri dal Santuario del Tindari, vi è un’area archeologica che ospita le case, il teatro, la basilica e le terme romane antichi. L’atmosfera è bellissima, perché a tutto ciò fa da sfondo un mare color turchese intenso che riempie di pace l’area. Con il tempo, Tindari fu invasa prima dai Bizantini e poi dagli Arabi, che la rasero praticamente al suolo.

Come arrivare

Il Santuario del Tindari è la principale attrazione del colle. Per raggiungerlo, dal punto in cui arriverete guidati dal navigatore, dovrete necessariamente parcheggiare la macchina presso il parcheggio dedicato e da lì, se non volete fare la salita a piedi, potrete prendere la navetta (costo: 1€) che in neanche 5 minuti porta a destinazione. Appena scesi, verrete letteralmente invasi da venditori pronti a farvi assaggiare qualsiasi loro specialità, principalmente pistacchi, nocciole caramellate in tutti i modi e frutta secca di ogni genere, ma anche dolcetti siciliani alla mandorla a cui è difficile sfuggire.

Dopo un breve tratto in salita, sulla destra vedrete il maestoso Santuario, con la sua cupola dorata e accecante. A renderlo eccezionale è la nota statua della Madonna Nera, situata all’interno della Chiesa, assieme alla leggenda che la riguarda. Qua e là, nascosti tra le varie bancarelle, fanno capolino mosaici e timidi negozietti di souvenir, dove si può trovare di tutto e di più, dalle cartoline super colorate ai bracciali in pietra lavica, dalle ceramiche lucenti alle statuette della Madonna Nera, dalle confezioni di dolciumi ai liquori con frutta di Sicilia.

Leggende sul Santuario

Si narra che, ai tempi della persecuzione iconoclasta, la statua della Madonna nera del Tindari fosse nascosta all’interno della stiva di una nave proveniente da Oriente e che, per via di una tempesta improvvisa, la stessa nave fu costretta ad attraccare nella baia del Tindari. Passata la mareggiata, al momento di ripartire, la nave non riusciva a lasciare il porto e, pensando a un carico troppo pesante, l’equipaggio decise di scaricare la cassa contenente la statua e solo allora riuscì a riprendere il cammino nelle acque tirreniche. La Madonna Nera venne collocata all’interno della cattedrale e, da quel momento, il colle del Tindari acquisì per i devoti un valore sacro incommensurabile.

Oggi turisti, fedeli e pellegrini si riversano nel Santuario e sostano a lungo per pregare, spesso a piedi scalzi, e per chiedere miracoli. Si racconta che una donna si rivolse proprio alla Madonna Nera del Tindari per chiedere la guarigione della figlia malata. Ottenuta la grazia, si sarebbe recata al Santuario e, vedendo il colore della pelle della Madonna, avrebbe esclamato “Sono venuta fin qua per vedere il volto di una più brutta di me!”. Finiti i festeggiamenti, la donna si accorse che la sua bambina era precipitata dalla cima della montagna senza più dare segni di vita e, disperata, pregò la Madonna di salvare nuovamente la figlia. Improvvisamente la bambina iniziò a giocare in prossimità della spiaggia e, solo allora, la donna si rese conto della grandezza della Vergine Bruna.

Vi consiglio di entrare nel Santuario, anche nella parte antica a cui si accede lateralmente, e di affacciarvi dalla zona panoramica che, oltre ad offrire un’ampia veduta della costa siciliana fino a Milazzo e delle isole Eolie, permette la vista suggestiva di una parte dei Laghetti di Marinello, una zona affascinante all’ombra del promontorio del Tindari che giace all’interno della riserva naturale. Si tratta di una laguna che si sarebbe creata nel corso del 1800 per via di particolari processi tettonici e situazioni climatiche. Zone sabbiose si alternano a piccoli laghi di fronte alla scogliera del Tindari, che sembrano avere ognuno un colore diverso, ed è meraviglioso vedere specie di uccelli differenti che sguazzano nell’acqua liberi e indisturbati.


Siete già stati in questo meraviglioso Santuario? Consigliate altre attrazioni simili da vedere in Sicilia? Fatemelo sapere qui sotto! Se avete intenzione di scoprire altri luoghi da vedere in Sicilia, leggete anche i post su  i simboli della SiciliaTaormina , le Grotte di Mongiove e Cefalù.

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