Un itinerario a piedi, fra architetture da vedere almeno una volta nella vita e luoghi da film. Ecco cosa vedere a Parigi in quattro giorni.
“Il favoloso mondo di Amélie”, “Fino all’ultimo respiro”, “Midnight in Paris”, “Moulin Rouge”, “Ultimo tango a Parigi”… Quanti di quei film ci hanno fatto sognare la Ville Lumière… e non basterebbe una vita intera vissuta qui per conoscerla davvero, in tutta la sua seducente raffinatezza. Ma cosa vedere a Parigi in quattro giorni? Vi svelo un itinerario per veri amanti delle passeggiate (con pochi tragitti in metropolitana), per esplorare la città più romantica d’Europa senza perdersi i luoghi principali e, anzi, ricavando del tempo per fare quelle cose che fanno tipicamente i parigini, come passeggiare lungo la Senna e fermarsi a leggere sulla Rive Gauche.
Cosa vedere a Parigi in quattro giorni
Giorno 1
Dopo il check-in, non perdete tempo e dirigetevi verso la prima tappa di questo itinerario a piedi, il Quartiere ebraico, in zona Le Marais. Si tratta di uno dei quartieri più multietnici di Parigi e qui la cultura ebraica è davvero radicata e viene naturale entrare in librerie, forni, ristoranti, boutique, sinagoghe ed edifici ebraici antichi per assaporare un fascino particolare. Qui gli odori delle specialità culinarie ebraiche vendute direttamente sulla strada pervadono tutta Rue des Rosiers, la via principale del quartiere. Se amate assaggiare cibi diversi e immergervi appieno nelle culture, non potete non passare davanti al mi-va-mi senza concedervi portate di umus, falafel, tzatziki, kofte, pastrami, taramas e tanti altri cibi squisiti proposti a un prezzo davvero contenuto. Ci si può accomodare ai tavoli del locale, oppure prendere cibo da asporto da gustare passeggiando.
Continuando l’esplorazione con un panino con falafel tra le mani, vi imbatterete quasi certamente nel Jardin des Rosiers, uno spazio verde molto curato e frequentato da parigini, con giochi in legno per bambini sparsi qua e là. L’ideale per una piccola sosta. Uscendo dal giardino e proseguendo verso destra, incamminatevi verso la zona più artistica del quartiere, che trova la sua ragion d’essere nella famosa piazza chiusa Place des Vosges, la più antica e, aggiungerei, incantevole piazza di Parigi. La maestosità del giardino perfettamente squadrato lascia senza fiato, ma a colpire di più è l’insieme dei portici disposti in modo da creare un quadrato che sembra voglia proteggere e incorniciare la piazza. Vi consiglio di affacciarvi nel cortile dell’hotel di lusso Le Pavillon de la Reine (ve lo troverete sulla sinistra provenendo dal quartiere ebraico): il verde che circonda le pareti bianche lasciando scoperte le finestre a vetri è uno spettacolo da sogno.
A Place des Vosges l’atmosfera cambia: abbandonati gli odori che danno la sensazione di essere immersi nel mondo orientale, ecco un alternarsi di percezioni stavolta prevalentemente visive, date dalle stravaganti opere d’arte moderna da contemplare attraverso le vetrine delle gallerie che si susseguono sotto i portici. Ammiratele tutte, seguendo il percorso del porticato in senso orario fino a che non vi imbatterete nella Casa di Victor Hugo, lo scrittore de “Il Gobbo di Notre-Dame”, ora bellissimo museo, tra le cose da vedere assolutamente se visitate Parigi. Senza tornare indietro, lasciate la piazza prendendo Rue de Birague e, svoltate a sinistra per ritrovarvi in Place de la Bastille, piazza simbolo della Rivoluzione Francese. La Colonne de Juillet con la statua del Genio della Libertà di Dumont si erge tra le nuvole dominando la piazza e, dietro di lei, modernissima, figura l’Opéra National de Paris-Bastille, il secondo teatro dell’opera di Parigi.
Giorno 2
Parigi fa rima con arte, e dunque non si può visitarla senza vivere uno dei più bei quartieri da vedere a Parigi. La Basilique du Sacré-Cœur è tappa obbligata in città! La bianca chiesa cattolica in stile romanico-bizantino simbolo di Parigi, a cui si accede percorrendo una lunga e – sempre – affollata scalinata, va per forza inserita nel vostro itinerario. Sarà solo un anteprima di ciò che troverete dietro l’architettura.
Arrivati sul piazzale antistante l’ingresso della Basilica, la vista della città è incantevole mentre, inutile dirlo, l’interno della chiesa è sbalorditivo. Da qui è un attimo e vi perdeterete letteralmente. Montmartre è un quartiere talmente pittoresco da riuscire a stregare anche l’anima più annoiata. Sarà perché lungo le sue vie vi sono le impronte di artisti come Renoir e Picasso, sarà per la sua originalità e per l’aspetto intimo che la caratterizza, ma questo quartiere è favoloso, assolutamente da inserire in questo elenco di cose da vedere a Parigi in quattro giorni. Artisti provenienti da ogni dove realizzano dipinti unici, ritratti e caricature, anche sotto la pioggia, e i bistrot caratteristici sono essi stessi arte. Tralasciando la schiera di negozi di souvenir, tipici di ogni luogo turistico, l’anima bohémien di questo quartiere e lo spirito dei bordelli del vicino quartiere Pigalle, dove si trovano il Moulin Rouge e i famosi sexy shop, creano un connubio perfetto che fa venire voglia di restare per respirare arte e lasciarsi catapultare in un’altra epoca ancora per un pò.
Vi innamorerete dei vigneti di Montmartre e della graziosa Maison Rose, oltre che delle splendide viette che si intrecciano nel saliscendi del quartiere. Pranzate al bistrot Le Progres, e poi prendete la Metro fino a Trocadéro, il posto più bello da cui godersi la vista del monumento simbolo di Parigi e della Fontana di Varsavia immersa in un giardino verde e rilassante. Dopodiché, cercando di sfuggire alla miriade di venditori ambulanti che cercheranno di vendervi qualsiasi gadjet esistente, raggiungete la Tour Eiffel per ammirarla da sotto. Se non lo avete mai fatto, salite fino al piano più alto della torre per vedere la città da una posizione privilegiata.
E poi, prendetevi del tempo per trastullarvi su Champ de Mars, un giardino pubblico perfetto per rilassarsi e ammirare la Tour Eiffel da un’altra delle infinite prospettive. E’ un luogo turistico questo (preferite l’estate per visitare la città senza troppo affollamento) ma, camminando un po’, è possibile trovare posticini tranquilli e puliti sul prato per godersi la vista senza confusione e magari leggere un buon libro alla maniera parigina. Come ultima tappa, dalla Tour Eiffel riprendete il cammino a piedi verso il Pont de l’Alma sulla Senna, dove è morta Lady Diana e dove oggi giace un bellissimo omaggio a lei. Infine, fatevi trasportare dal venticello parigino fino a Avenue Montaigne, per sognare di fronte a vetrine di lusso.
Giorno 3
Alle ore 8 dovrete già essere davanti alla suggestiva Piramide del Musée du Louvre. Inutile dirlo, ma questo è uno dei luoghi da inserire per forza nella lista su cosa vedere a Parigi in quattro giorni. Una volta entrati nel museo, preparatevi a passarci ore intere senza mai stancarvi. Vi perderete fra i meandri e i corridoi del Louvre senza neanche accorgervi del tempo che scorre (per l’arte impressionista, andate al Musée d’Orsay, un museo meraviglioso che vale la pena di vedere). La mia esperienza? Dopo ben 5 ore (di cui almeno sessanta minuti davanti a quel capolavoro di Canova chiamato “Amore e Psiche”, la mia opera preferita in assoluto sin dai tempi del liceo), passate nei corridoi tra una meraviglia e l’altra e dopo essermi regalata la vista mozzafiato dei Jardin des Tuileries dal piano più alto del museo, avrei potuto tranquillamente restare fino alla chiusura.
Per ricaricare le energie, prendete Rue de Castiglione per fermarvi da Angelina Paris. Per smaltire i dolci raffinati di Angelina, proseguite verso la piazza di pianta ottagonale Place Vendome, il top del lusso e dell’eleganza perché ospita gioiellerie splendide, tra le più importanti di tutta Parigi. Attraversata la piazza e raggiunta la fine di Rue de la Paix, vi troverete davanti un palazzo splendido: Palais Garnier. Meglio noto come Opéra national de Paris, è uno di quei luoghi da visitare almeno una volta nella vita e uno di quei teatri presso cui, soprattutto se si è appassionati, bisogna assistere a un’opera o a un balletto. Le ultime tappe della giornata dedicatele allo shopping. Perdetevi alla Galerie Lafayette Haussmann, ma solo dopo aver mangiato un gelato buonissimo davanti all’ingresso. Salendo fino all’ultimo piano della galleria, il settimo, potrete accedere gratuitamente ad una bellissima terrazza panoramica completa di area ristoro da cui si vedono perfettamente l’Opéra e la Tour Eiffel svettanti, ma anche la Basilica del Sacro Cuore, il Pantheon e Notre Dame.
Lasciata la galleria, per raggiungere Avenue des Champs-Elysées a piedi, attraversate Boulevard Haussmann e poi Rue Tronchet, incontrando la bella Place de la Madelaine che ospita la chiesa neoclassica dalle enormi colonne da cui la piazza prende il nome. La piazza è un punto di riferimento per gli amanti del gourmet e ospita lussuosi negozi che vendono tartufo, caviale, champagne, cioccolato, foie gras e molti altri cibi prelibati. Proseguendo sempre dritto su Rue Royale, vi ritroverete davanti alla raffinata Place de la Concorde, punto d’origine dei Champs-Elyséees. Ma poco prima, sulla destra, scovate Maxim’s, il locale parigino presente ne “La Vedova Allegra” di Franz Lehar. Concludete la giornata davanti allo spettacolare Arc de Triomphe. Vederlo spuntare in mezzo a un cielo arancio pastello al tramonto regala emozioni indescrivibili.
Giorno 4
Tra le cose da vedere a Parigi in quattro giorni non potete mancare La Défense, il quartiere degli affari di Parigi, totalmente diverso dal resto della città, da vedere nel culmine della sua operatività, con dipendenti in giacca e cravatta che corrono da una parte all’altra del piazzale. Di fronte a tutti quei grattacieli e, soprattutto, all’imponente e moderno Grande Arche, vi sembrerà di essere catapultati in un’era futuristica. Ma vi imbatterete anche nel lato più artistico della Défense: il Pollice di César Baldaccini, il Bacino idrico con opere d’arte verticali che si riflettono nell’acqua quasi ipnotizzando i passanti, la torre Le Moretti tripudio di colori, la postazione per il parkour e altre singolari installazioni a cielo aperto donano vita a questo quartiere apparentemente dominato solo dalla staticità degli edifici. Non andate via se non vi siete seduti sulla Panchina Gigante, da cui si può avere un’emozionante vista dell’Arc de Triomphe.
Come concludere il vostro viaggio a Parigi? Da veri flâneur, privi di fretta e di programmi, come il grande Baudelaire consigliava, lasciatevi trascinare nel vostro ultimo pomeriggio parigino sui marciapiedi alberati di Quai du Louvre e Quai de la Tourelle lungo la Senna, dove caratteristiche bancarelle verdi si susseguono dando vita a un’atmosfera romantica. Sono le Bouquinistes, dichiarate Patrimonio mondiale Unesco e esistenti da 400 anni. Qui potrete rovistare tra libri ingialliti dal tempo, vecchie edizioni in lingua francese, francobolli, stampe, poster originali e altre gemme meravigliose da portare con voi.
Dalle bancarelle verdi in un attimo sarete nell’isoletta parigina che si fa spazio lungo la Senna e che ospita la Cattedrale di Notre Dame. Sono stata contentissima di averla osservata un’ultima volta in tutto il suo splendore, prima che una sua parte, ahimé, bruciasse. Sulla destra rispetto alla Cattedrale, attraversato il ponte, fate una sosta presso la storica libreria Shakespeare & Co, assolutamente da inserire nella lista su cosa vedere a Parigi in quattro giorni. Il posto è meraviglioso, i libri sono davvero ovunque, non si sa da che parte guardare, e vi sono anche dei letti arroccati tra gli scaffali, che si dice ospitino grandi scrittori attuali. Salendo le minuscole scalette di legno si accede al secondo piano e qui a volte si può anche incontrare la gatta che vive nella libreria.
Un consiglio per godersi Parigi
Poche città lasciano sensazioni come quelle che si provano a Parigi. Parigi è un continuo sorprendere e affascinare, fra le centinaia, migliaia di cose da vedere che fotograferete nella vostra mente. Il mio consiglio per un viaggio di quattro giorni a Parigi è quello di acquistare una buona guida e cominciare a darle un’occhiata già prima della partenza, per non arrivare in città senza sapere da che parte cominciare, rischiando di perdere tempo prezioso. Io mi sono trovata benissimo con la guida di National Geographic, a mio parere una delle migliori. Ricordatevi però che stare troppo tempo a definire il percorso da fare è tempo sprecato e la miglior guida turistica al mondo non potrebbe mai essere esauriente. Definite quali sono le attrazioni principali da cui volete partire, ma poi lasciatevi guidare dall’istinto: solo così si può scoprire l’anima della città.